Per i medici è fondamentale conoscere le ragioni per cui un paziente iperteso non segue la terapia. Questo sia perché il mancato controllo dei valori pressori espone a notevoli rischi per la salute, sia in previsione delle stime secondo cui entro il 2025 circa un terzo della popolazione generale sarà ipertesa.1
L’individuazione delle barriere all’aderenza consente infatti di “agire d’anticipo” su di esse.
A tale riguardo è stata condotta un’indagine su 3 cardiologi e 25 pazienti ipertesi d’età compresa tra 30 e 60 anni. Sono state così identificate tre categorie di fattori: fattori predisponenti alla non aderenza, fattori promuoventi e fattori di rinforzo.1
I primi comprendono uno scarso livello di conoscenza della malattia, l’atteggiamento e le convinzioni (per esempio l’assenza di sintomi può disincentivare la motivazione alla cura, come pure la necessità di assumere tanti farmaci), la personalità e una scarsa sensibilità culturale della società nei confronti della prevenzione.1
Fattori promuoventi sono risultate le opportunità di accesso a servizi di salute pubblica e alla proposta di modelli salutistici (per esempio l’offerta di cibi sani da parte dell’industria alimentare e della ristorazione), mentre i fattori di rinforzo sono la percezione di un maggior benessere, gli stimoli da parte dei familiari a seguire la terapia e il supporto da parte del servizio sanitario.1
Riferimenti: