L’ipertensione dei più giovani

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Nei bambini e negli adolescenti, la pressione arteriosa aumenta con l’età e con la dimensione corporea, rendendo impossibile utilizzare un singolo valore soglia per definire l’ipertensione.1 Per questo motivo, nel range d’età 1-15 anni, l’ipertensione è diagnosticata come pressione sistolica e/o pressione diastolica media maggiore o uguale al 95° percentile della pressione arteriosa standard, distribuita per sesso, età e altezza, in tre o più misurazioni.1

L’ipertensione è stata spesso considerata una malattia connessa all’invecchiamento, invece la prevalenza di ipertensione arteriosa di grado lieve nella fascia d’età giovane è più comune di quanto si pensi ed è in costante aumento.2 Negli ultimi decenni, a livello internazionale, si è assistito ad un notevole aumento del fenomeno dell’ipertensione nei bambini, negli adolescenti e nei giovani adulti. Il fenomeno sta acquisendo sempre maggiore interesse e comincia ad essere inquadrato da una nuova angolazione, quella dei più piccoli.2

Chi è iperteso e perché?

Secondo alcune stime, nel 90% dei casi, gli adulti soffrono di ipertensione essenziale, ovvero una condizione familiare che non riconosce cause specifiche, ma dipende da una molteplicità di fattori; nel caso dei più giovani, però, l’ipertensione arteriosa è più spesso legata ad una malattia o ad una condizione ben specifica.1,2 Almeno nell’80% dei casi clinici, infatti, quella giovanile è un’ipertensione di tipo secondario, riconducibile quindi ad una malattia ormonale, ad una grave patologia renale o ad un’importante anomalia cardiaca.1,2 Più piccolo è il bambino, più è probabile che possa essere identificata una causa patologica responsabile dell’ipertensione.2

In alcuni casi, il profilo genetico di una persona può considerarsi un “terreno fertile” per lo sviluppo dell’ipertensione, in quanto alcune varianti genetiche possono causare l’alterazione dei processi essenziali per la salute cardiovascolare. Il solo alibi genetico però non basta a giustificare lo sviluppo dell’ipertensione o di altri problemi cardiovascolari. A fare da interruttore all’aumento patologico della pressione, sono più spesso i fattori ambientali.1,2

Secondo il sistema di sorveglianza OKkio alla SALUTE, dell’Istituto Superiore di Sanità, nel 2019 il 20,4% dei bambini (8-9 anni) è risultato in sovrappeso e il 9,4% obeso.3

L’ipertensione presenta correlazioni con l’indice di massa corporea, la sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) e i disturbi dell’umore come, ad esempio, l’ansia.1 Non è inoltre da sottovalutare l’influenza negativa dei cibi consumati fuori casa. Anche alcuni farmaci, se assunti senza adeguato controllo, possono a loro volta generare ipertensione, così come assolutamente deleterio è l’utilizzo di sostanze stupefacenti, come la cocaina.1

Come intervenire e prevenire

Il primo passo da intraprendere nel trattamento dell’ipertensione arteriosa nel giovane riguarda sicuramente il cambiamento dello stile di vita: la riduzione del peso corporeo per le persone in sovrappeso, un regime di regolare esercizio aerobico, l’astensione dal fumo, il limitato consumo di alcol e di sale.4

Il pediatra e il medico di famiglia, inoltre, dovrebbero essere i primi interlocutori affinché l’entità del problema possa essere valutata correttamente, spesso però i giovani – soprattutto se in assenza di sintomi evidenti – tendono a “sfuggire” ai controlli clinici.4

Le linee guida raccomandano di misurare regolarmente la pressione arteriosa a partire dall’età di 3 anni (o prima nei bambini con fattori di rischio per l’ipertensione).1

I criteri per la diagnosi dell’ipertensione nei bambini e negli adolescenti si basano infatti sull’assunto che la pressione sanguigna aumenti con l’età e le dimensioni del corpo.1 La valutazione del giovane iperteso include inoltre la raccolta delle abitudini di dieta, il sonno ed il livello di attività fisica, oltre all’anamnesi familiare e alla storia clinica del giovane paziente.2

Generalmente, i giovani adulti hanno meno probabilità degli adulti più anziani di ricevere una prescrizione di farmaci antiipertensivi, tuttavia, se a seguito delle modifiche dello stile di vita la pressione arteriosa dovesse ancora rimanere elevata, la terapia farmacologica diventa necessaria.4 In questo caso, i giovani possono raggiungere più frequentemente il controllo dei valori pressori ed entro un tempo più breve.4

Va da sé che, un’adeguata informazione e educazione sanitaria siano indispensabili alla prevenzione, per consentire e facilitare interventi mirati ed anticipatori, cominciando innanzitutto dalla misurazione e dal monitoraggio costante della pressione arteriosa.4

Le malattie cardiache sono la principale causa di morte nei Paesi sviluppati.4 Sebbene l’ipertensione nei bambini e nei giovani in generale sia meno diffusa rispetto alla popolazione adulta e anziana, mantenere la pressione nella norma già in giovane età è uno dei modi migliori per proteggersi da un’ipertensione esagerata in età avanzata. Se non corretta, viceversa, una tale condizione può ovviamente determinare negli anni una situazione ad alto rischio cardiovascolare.2,4

Riferimenti:

1. Mancia G, et al. 2023 ESH Guidelines for the management of arterial hypertension. J Hypertens. 2023. doi: 10.1097/HJH.0000000000003480. Online ahead of print.

2. Sabri M, et al.  Essential hypertension in children, a growing worldwide problem. J Res Med Sci. 2019; 24:109.

3. Istituto Superiore di Sanità. Obesità e stili di vita dei bambini:OKkio alla SALUTE 2019. A cura di Paola Nardone, Angela Spinelli, Silvia Ciardullo, Michele Antonio Salvatore, Silvia Andreozzi, Daniela Galeone 2022, vi, 82 p. Rapporto ISTISAN 22/27.

4. NIH Publication No. 12-7486. Expert Panel on Integrated Guidelines for Cardiovascular Health and Risk Reduction in Children and Adolescents. October 2012. Full report. National Heart, Lung and Blood Institute.

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