L’ipertensione è una patologia maschile? È un falso mito.
Nel 2019, la prevalenza mondiale dell’ipertensione standardizzata per età era del 32% nelle donne e del 34% negli uomini. La prevalenza dell’ipertensione aumenta con l’età in entrambi i sessi, ma tende ad essere inferiore nelle donne in premenopausa rispetto agli uomini della stessa età, con un marcato aumento nelle donne dopo la menopausa. Dopo i 65 anni, la prevalenza dell’ipertensione nelle donne supera quella degli individui di sesso maschile.1
La menopausa è un momento fisiologico della vita della donna, che coincide con il termine della sua fertilità, a causa della riduzione della produzione di estrogeni da parte delle ovaie (l’estradiolo).2 La carenza degli estrogeni comporta un possibile aumento del rischio di malattie cardiovascolari, quali l’ipertensione arteriosa; una ridistribuzione del grasso corporeo con aumento del grasso viscerale (grasso corporeo “a mela”, cioè a livello della cintura, detto anche obesità addominale); aterosclerosi subclinica e una modifica sfavorevole dell’assetto metabolico lipidico e glicemico.2,3
Riguardo al ruolo degli ormoni sulla pressione del sangue, l’estradiolo agisce sulla parete arteriosa con effetti diretti sul tono vascolare. La carenza di questo ormone determina quindi l’aumento delle resistenze periferiche con effetti sui valori pressori e – nelle donne predisposte – l’insorgenza di ipertensione arteriosa.4
Già nel periodo premenopausale, le donne predisposte cominciano a manifestare un aumento dei valori pressori, fino a sviluppare l’ipertensione vera e propria nel post-menopausa.4 Il ruolo dell’estradiolo nella regolazione della pressione arteriosa è confermato dal fatto che la sua somministrazione a dosi fisiologiche, in post-menopausa, migliora il profilo pressorio.4
La pressione arteriosa tende ad aumentare gradualmente col passare degli anni, e questo è particolarmente evidente nel sesso femminile: le donne in menopausa hanno maggiore probabilità di soffrire di ipertensione rispetto alle donne ancora in età fertile.1
Il nuovo andamento fisiologico non deve allarmare, ma non può nemmeno essere sottovalutato: è importante un regolare controllo della pressione arteriosa e, nel caso di riscontro di elevati valori pressori, è opportuno rivolgersi al proprio medico curante. È inoltre fondamentale essere costanti nell’assumere la terapia antipertensiva, quando prescritta.2
La condizione di sovrappeso o obesità favorisce l’incremento dei valori pressori, moderazione e movimento sono quindi le parole chiave per mantenere l’equilibrio del metabolismo, il peso corporeo nella norma ed allontanare l’ipertensione.1
La corretta alimentazione è un caposaldo della salute della donna, specialmente in questa fase, in cui la mancanza dello scudo protettivo degli estrogeni può generare vulnerabilità ed è comune l’aumento di peso. È necessario non solo ridurre il numero delle calorie ingerite, ma soprattutto aumentare l’attività fisica – meglio se all’aria aperta – per stimolare il metabolismo.3 Non occorre essere grandi sportive, se riuscirete a dedicare quotidianamente almeno 30 minuti alla passeggiata a passo svelto, il vostro cuore vi ringrazierà!3
Una dieta ricca di fibre e verdure, inoltre, associata al consumo di una giusta quantità di proteine (preferibilmente carne bianca e pesce) è da prediligere. Se è meglio non abusare di alcool e caffè, lo stesso vale per l’assunzione di sale e zuccheri.3 L’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) raccomanda un consumo massimo di 5 grammi al giorno di sale da cucina (= 1 cucchiaino da thè). In Italia si assume in media con l’alimentazione circa 10 grammi di sale al giorno, un valore quasi 10 volte superiore a quello fisiologicamente necessario.2 Anche la frutta fresca e quella secca dovrebbero essere consumate con moderazione, meglio se lontano dai pasti o come spuntino. Al contrario, vi gioverà moltissimo bere tanta acqua: un adeguato apporto idrico assicura una corretta idratazione ed è essenziale per la funzione renale e per favorire la motilità intestinale.3 L’acqua viene introdotta con le bevande e con gli alimenti, ed è in genere consigliato assumerne mediamente 1,5-2 litri al giorno.2 Infine, un cubetto di cioccolato fondente ogni tanto, per mantenere il buonumore e combattere lo stress!3
L’utilizzo della terapia ormonale sostitutiva è oggetto di controversie. Tuttavia, se somministrata all’inizio della menopausa con l’obiettivo di garantire un continuum ormonale, a basso dosaggio, come parte di una strategia globale per prevenire le malattie croniche dopo la menopausa, e soprattutto sotto stretto controllo medico, può rappresentare uno strumento terapeutico.4
In conclusione, nella gestione della pressione arteriosa nella donna in menopausa ha grande valore il regolare controllo pressorio, parimenti alla prevenzione e alla terapia. Provvedimenti assolutamente necessari includono la modifica dello stile di vita, l’adozione di una alimentazione sana, l’introduzione dell’esercizio fisico mirato ed il contenimento dello stress.4
Riferimenti
1. Mancia G, et al. 2023 ESH Guidelines for the management of arterial hypertension. J Hypertens. 2023. doi: 10.1097/HJH.0000000000003480. Online ahead of print.
2. Spinella P. Indicazioni dietetiche per la prevenzione cardiovascolare nelle donne in menopausa. 2020, Azienda Ospedaliera – Università di Padova
3. Nappi S, et al. Alimentazione, stile di vita e medicina preventiva-10 “regole d’oro” per una menopausa di successo. Salute della donna in Menopausa. 2016, Università di Pavia.
4. Maffei S and Guiducci L. Il rischio cardiovascolare tra peri-menopausa e menopausa. Bollettino di Ginecologia Endocrinologica. 2017; 11:1-5.