Il coinvolgimento del paziente nella scelta del percorso terapeutico da intraprendere è essenziale nell’ambito delle malattie cardiovascolari.1 Prima di formulare una raccomandazione terapeutica è infatti cruciale che il medico comprenda le priorità e le preferenze del paziente, ovvero qual è la percezione che il paziente ha del rischio di malattia e della potenziale efficacia della terapia nel raggiungimento degli obiettivi prefissati.1
Per coinvolgere attivamente i pazienti nel processo decisionale terapeutico risulta quindi essenziale l’adozione da parte del medico di un approccio condiviso alle decisioni, basato su 4 punti chiave.1
Comprendere la percezione che il paziente ha del rischio cardiovascolare è il primo passo che influenza l’aderenza e la persistenza terapeutica.1 La gestione di alcuni fattori di rischio, come il fumo e l’obesità, è strettamente correlata al grado in cui il paziente pensa di poterli influenzare, tenendo conto delle sue esperienze passate.1 Per massimizzare l’efficacia della terapia è quindi fondamentale che il medico adatti le proprie raccomandazioni alle opinioni e/o esperienze del paziente.1
L’aderenza terapeutica può anche essere influenzata dalle personali preferenze dei pazienti, in termini di propensione ad assumere i farmaci prescritti e modificare il proprio stile di vita, che devono quindi essere valutate nella scelta del piano di trattamento.1
Una volta definite le priorità dei pazienti, è essenziale che i medici formulino delle raccomandazioni terapeutiche sulla base delle linee guida, dei nuovi dati degli studi clinici e dei rischi e benefici noti delle terapie.1 In questa fase il medico deve tener conto del profilo individuale di ciascun paziente (età, comorbidità, precedenti terapie), per formulare delle raccomandazioni in linea con le sue condizioni ed esigenze.1
Dopo aver analizzato approfonditamente il profilo del paziente e aver illustrato rischi, benefici e opzioni terapeutiche disponibili, è essenziale che il medico si assicuri che tutte le informazioni siano chiare per il paziente, concedendogli, se necessario, del tempo per metabolizzarle e discuterne con familiari e/o amici.1 L’acquisizione di una maggiore consapevolezza e conoscenza sul proprio stato di salute, infatti, è essenziale per far sentire più coinvolti i pazienti nella gestione della propria patologia e per concordare, insieme al medico, il piano terapeutico più idoneo.1
Questo percorso, complessivamente, permette al paziente di acquisire fiducia nei confronti del medico e della terapia, favorendo una maggiore aderenza terapeutica. Dialogare con i pazienti, fornire tutte le informazioni necessarie e comprendere le loro personali esigenze sono elementi cruciali per selezionare la terapia più idonea, tenendo conto che è essenziale un monitoraggio costante, per modificare, se necessario, il piano di trattamento e assicurare migliori risultati clinici nel lungo termine. 1
Bibliografia
1. Navar AM, et al. What to say and how to say it: effective communication for cardiovascular disease prevention. Curr Opin Cardiol. 2016 Sep;31(5):537-44